Il cambiamento climatico è un fenomeno che sta impattando sempre più la nostra vita quotidiana. Dai primi studi degli anni '70, quando vennero scoperti (e purtroppo taciuti) gli effetti a lungo termine dell'utilizzo dei combustibili fossili, fino ad oggi, dove la crisi climatica è una realtà innegabile.
In questo articolo, esploreremo come il negazionismo abbia ostacolato la divulgazione delle reali cause del cambiamento climatico e su come l’utilizzo delle energie rinnovabili sia una parte necessaria ma non sufficiente della soluzione per contrastare l’aumento delle temperature e dei disastri ambientali e determinare la crescita economica del nostro Paese.
Effetto Serra cause messe a tacere a partire dagli anni ‘70
Già negli anni ‘70 le maggiori compagnie automobilistiche americane, GM e Ford, scoprirono i rischi climatici legati all’utilizzo dei combustibili fossili. Valutarono di iniziare a progettare veicoli elettrici, ma giunsero poi alla conclusione che era economicamente più vantaggioso non diffondere questi studi e continuare a produrre modelli endotermici.
Anche la Exxon (Esso in Italia) disponeva di diversi studi e pubblicazioni interne relative all'aumento della temperatura globale causato dai gas serra. L’analisi di questo archivio di pubblicazioni dal 1977 al 2014 ha permesso di portare il colosso statunitense sul banco degli imputati con l’accusa di aver nascosto la verità del cambiamento climatico causato dalla CO2, dopo averne determinato essa stessa il gravissimo pericolo che poneva.
Cambiamento climatico in Italia: la comunità scientifica prova a contrastare il negazionismo con un appello ai giornalisti
Ancora oggi sussiste una forma di negazionismo riguardo al cambiamento climatico. Questa negazione è spesso sostenuta da interessi economici o politici che cercano di minimizzare l'impatto dei combustibili fossili sull'ambiente.
Eppure, cento scienziati hanno lanciato un appello affinché sia data maggiore attenzione alla divulgazione delle reali cause e conseguenze del cambiamento climatico, spingendo per una maggiore consapevolezza e azione concreta.
“È nostra responsabilità, come cittadini italiani e membri della comunità scientifica, avvertire chiaramente di ogni minaccia alla salute pubblica. Ed è dovere dei giornalisti difendere il diritto all’informazione e diffondere notizie scientifiche verificate”, evidenziano gli scienziati.
Stando al rapporto redatto dal gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (IPCC) è evidente quali siano le cause principali del cambiamento climatico: le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili. Ed è altrettanto chiaro su quali siano le soluzioni prioritarie: la rapida eliminazione dell’uso di carbone, petrolio e gas e lo sviluppo delle energie rinnovabili.
È questa la strategia giusta per fermare l’aumento delle temperature, ed è tecnologicamente ed economicamente attuabile già oggi. A questo devono aggiungersi politiche di adattamento per proteggere persone e territori da quegli effetti del cambiamento climatico divenuti ormai irreparabili.
Le energie rinnovabili determineranno il benessere economico sul lungo periodo
Non basta il consenso scientifico sulla necessità di limitare il surriscaldamento del Pianeta, riducendo in modo rapido e profondo le emissioni di gas serra o gli eventi “estremi” sempre più intensi e frequenti, come inondazioni, ondate di calore, siccità.
Continuano a circolare teorie economiche secondo cui “prestare troppa attenzione al clima danneggerà la crescita e il benessere a lungo termine”.
Ma questa visione dell’economia, sganciata dagli obiettivi climatici, è piena di errori e false argomentazioni, affermano gli economisti Stern e Stiglitz: “affrontare il cambiamento climatico può innescare una crescita più elevata, almeno per un periodo, nei prossimi due o tre decenni”.
Bisogna spostare l’attenzione dalla centralità del prodotto interno lordo a una valutazione più globale di cosa sia il benessere per una società.
I rischi climatici, con le loro conseguenze sempre più devastanti e costose (non solo in termini di vite umane, ma anche in termini economici per i danni inflitti a edifici, impianti, infrastrutture, attività agricole e così via), devono entrare nelle analisi economiche.
Se non si agisce per il clima bisognerà spendere sempre più soldi in riparazione dei danni e per l’assistenza sanitaria e sociale alle popolazioni maggiormente colpite dai cambiamenti climatici. E queste maggiori spese “in ogni caso ridurranno il tenore di vita e la crescita economica”.
Spendere – o meglio, investire – denaro oggi per evitare domani queste spese inutili (pari all’1,5-2% del Pil americano negli ultimi anni), consentirà di avere maggiori risorse future per investimenti produttivi.
Solarites è al tuo fianco nella diffusione delle energie rinnovabili
Solarites si impegna a essere un attore di spicco nella diffusione delle energie rinnovabili. Con il nostro impegno per l'adozione di fonti energetiche sostenibili, miriamo a ridurre l'impatto ambientale e a contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Scegliendo di investire in energie rinnovabili, possiamo lavorare insieme per creare un futuro più sostenibile e prospero per tutti.
Abbiamo scelto di impiegare il nostro tempo e le nostre conoscenze per sviluppare un modello di crescita virtuoso, sposando il concetto di green economy. Siamo convinti che, in un futuro non troppo lontano, non avremo più bisogno di aggiungere aggettivi perché tutta l’economia sarà “green” e sostenibile.
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